Descrizione
Ricorre oggi – 21 marzo 2025 – la GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO PER LE VITTIME INNOCENTI DI MAFIA. Trapani è la città che quest’anno è stata scelta per la manifestazione nazionale promossa dall’associazione Libera, fondata da don Luigi Ciotti. Come in tutti gli anni in cui questo evento è stato realizzato – a proposito, siamo giunti alle XXX edizione – la partecipazione istituzionale, associativa e popolare è stata elevatissima. Diecimila persone circa hanno sfilato per le vie del centro storico di Trapani sino a giungere in pazza Vittorio Emanuele dove è stato allestito il palco. Fra i presenti, anche gli ex procuratori nazionali antimafia Pietro Grasso e Federico Cafiero De Raho.
“Non dobbiamo dimenticare che l’80% dei familiari non conosce la verità o ne conosce solo una parte. Eppure le verità passeggiano per le vie della nostra città, c’è chi ha visto, c’è chi sa”. A dirlo è stato proprio don Luigi Ciotti, anima instancabile di quella società civile che sa mostrare che oggi è possibile sconfiggere il fenomeno mafioso anche (ma non solo) grazie alla crescita morale delle Comunità. Oltre a questo, tuttavia, “ci sono ancora troppi nodi da sciogliere perché si possa parlare di vera giustizia quando di mezzo ci sono vittime per mano mafiosa”. Lascia ben sperare la partecipazione dei moltissimi giovani presenti alla marcia (aperta da una grande bandiera della pace, altro tema che si accosta con urgenza in questa ricorrenza) scesi in piazza con lo slogan “Ci dobbiamo ribellare!”, perché davanti alla mafia non si può restare immobili. Anche da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto come di consueto un messaggio forte e determinato: “La mafia può essere vinta, dipende da noi: tanti luminosi esempi ce lo confermano”. Apice della cerimonia è stata la lettura di una lista interminabile di nomi, per la precisione 1081 nominativi di persone che sono morte - da innocenti - per mano mafiosa: milleottantuno storie diverse le une dalle altre che non solo non possono lasciarci indifferenti ma – in aggiunta – ci devono spingere verso un’attivazione civile – individuale e collettiva - di lotta per la legalità, soprattutto in questa giornata di altissimo significato simbolico.
Gianluca Di Cesare
Sindaco di Cerro al Lambro (Mi)
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Ultimo aggiornamento: 21 marzo 2025, 12:57